Il terzino Fabiano Parisi é intervenuto insieme al suo allenatore Raffaele Palladino nella conferenza stampa alla vigilia di Celje-Fiorentina, andata dei quarti della Conference League.
Come sta dopo la botta presa a San Siro?:
“Ho preso un bel colpo alla caviglia, ma l’ho curata bene e sono a disposizione della squadra”.
Ognuno all’interno della squadra può rivelarsi utile, lei é d’accordo?:
“Durante una stagione l’occasione capita a tutti. Fin dall’inizio eravamo tutti calciatori forti, poi c’è il mister che sceglie ma noi dobbiamo sempre farci trovare pronti. Questa è la forza del gruppo. Domani ci giochiamo una partita importante, fisicamente stiamo bene quindi dobbiamo dare il massimo”.
Dopo il caso Biraghi, il suo procuratore minacció la sua cessione dalla Fiorentina, lei si sente parte del gruppo Viola?:
“Andate a parlare con lui, sinceramente sono un suo assistito ma ha fatto delle dichiarazioni avendo le sue motivazioni. Io sono molto contento di indossare la maglia della Fiorentina, la fiducia del mister sicuramente mi ha aiutato tantissimo. Ho voglia di giocare e mettermi in mostra ma prima viene il gruppo: pensiamo alla squadra e ai tifosi, per raggiungere gli obiettivi prefissati”.
Pensa di voler restare alla Fiorentina?:
“Sono contento di essere rimasto alla Fiorentina, poi ci sono certe dinamiche di mercato ma i fatti sono altri. Sono sempre stato convinto e determinato nel voler rimanere alla Fiorentina, sono contento e fino all’ultimo giorno in cui sarò a Firenze cercherò di dare il massimo”.
Quanta differenza c’è tra il passare da giocare a San Siro a giocare qui?:
“Deve essere una motivazione interna. Sì, 80mila persone possono farti fare la corsa in più ma senza motivazione interna non la fai… Daremo il massimo”.
Quello che si è visto contro il Milan è il vero Fabiano Parisi?:
“Tutta la squadra ha fatto una grandissima partita. So che posso migliorare in alcune cose, come gli ultimi metri e il mister me lo dice spesso, ma sono convinto che la partita di Milano sia un punto di partenza. Conosco le mie potenzialità, sono ancora giovane e so quanto posso dare alla Fiorentina. Non sono ancora al massimo ma mettendo minuti nelle gambe posso arrivarci”.
Avvertite la pressione della piazza sul dover arrivare fino in fondo a questa competizione?:
“Pressione non è la parola giusta, ma sentiamo la responsabilità: siamo consapevoli di essere la Fiorentina. Ragioniamo partita dopo partita. Possiamo dire che il sogno è di vincere la Conference, ma nel calcio vince solo una squadra. Siamo comunque convinti, siamo un gran gruppo e dobbiamo continuare così”.