Il numero 8 dei blaugrana Pedri Gonzalez ha rilasciato una lunga intervista a RAC1 durante il ritiro con la nazionale spagnola.
Domenica avete completato una splendida rimonta ai danni dell’Atletico Madrid, cosa ne pensi a riguardo?
“Nonostante lo svantaggio di 2-0 sapevamo che avremmo avuto delle occasioni. È anche vero che il gol di Lewandowski subito dopo il loro secondo gol ci ha aiutato molto. Siamo una squadra che crede sempre nelle proprie capacità e crea tante occasioni. Indipendentemente da cosa accada, che si giochi con un uomo in meno o che si perda di due gol, cerchiamo sempre di dare il massimo. È bello vincere rimontando, ma preferisco farlo in modo più rilassato. La fiducia che abbiamo in noi stessi supera tutto il resto”.
Il Barça è ancora in lizza in ogni competizione. Credete di poter vincere dei titoli?
“In questo momento siamo in lizza in ogni competizione. Il triplete? Siamo giovani e dobbiamo pensare in grande. Abbiamo l’ambizione di vincere molti titoli”.
Credi nella vittoria della Champions League?
“Sarei felicissimo di vincere la Champions League. È un titolo che non ho mai vinto e il Barça non lo solleva da molto tempo”.
La sfida contro il Borussia Dortmund vi preoccupa?
“Il Dortmund sarà un avversario ostico. Ci abbiamo già giocato e sappiamo che non ci regaleranno niente. Sono convinto che faremo una bella sfida”.
Cosa ne pensi di una possibile finale di Champions contro il Real Madrid?
“Firmerei per giocare una finale di Champions League con il Madrid. Perché no? Non dovremmo temere nessuno”.
Cosa ne pensi della data della partita contro l’Osasuna?
“Mi sembra tutto un po’ strano. Non sapevo che avessero messo la partita in quella data. Il Madrid si è già lamentato del periodo di riposo di 72 ore… È vero che non ci sono molti spazi disponibili, ma non avere due giocatori come Araújo e Raphinha ci fa male”.
Durante la tua carriera hai affrontato vari infortuni, come hai trovato la tua integrità?
“Ho lavorato duramente per arrivare a questo livello. Non ho cambiato nulla nella mia dieta, ma l’allenamento che faccio è diverso. Non sollevo più pesi; è tutto stretching e fasce elastiche, è ciò che funziona meglio per me. Alla fine si tratta di mettere a punto i muscoli e vedere cosa ti aiuta a evitare gli infortuni. Non ho più paura, è una cosa che appartiene passato”.
Cosa pensi di Frenkie de Jong?
“Quando ha la palla, è incredibile. È una star mondiale. Abbiamo lui e Casadó, sono profili diversi: Casadó è più posizionale e difensivo, Frenkie contribuisce molto rompendo le linee. A seconda della partita, possiamo scegliere l’uno o l’altro”.
Credi che Dani Olmo abbia apportato più qualità alla squadra?
“Ricordo quando, agli Europei, ci hanno detto che non potevamo giocare insieme, che non avevamo un buon rapporto… Abbiamo riso molto perché abbiamo un ottimo rapporto. Mi piace molto giocare con lui, nessuno sa muoversi tra le linee come lui. Il suo primo tocco è incredibile e ci porta molta qualità. Segna anche gol e fornisce assist…”.
Che te ne pare del tridente Lamine-Lewandowski-Raphinha?
“Cosa posso dire di più? Lamine è colui che fa la differenza negli uno contro uno; sembra che non abbia problemi a superare il primo avversario. Hanno anche detto che non ha segnato molti gol… Beh, domenica sì. Lewandowski è uno dei migliori finalizzatori della storia, e Rafa… Fa tutto. È meraviglioso. Raphinha è quello che mi ha sorpreso di più con le sue prestazioni. Se lo merita per quanto ha lavorato duramente per arrivare fin qui. Come capitano, è tutto cuore. Sempre desideroso di lavorare. Quando vedi qualcuno che dà il massimo come lui, correndo e pressando, contagia tutta la squadra. E questo è molto bello”.
Ronald Koeman è stato l’allenatore a lanciarti, ricordi quei momenti?
” Ero appena arrivato e ci siamo incontrati in un hotel. Mi sono avvicinato per parlargli e lui mi ha guardato come per dire, ‘Chi è?'” Mi ha detto che non mi aveva visto molto e che dovevo dimostrargli che meritavo di rimanere in prima squadra. Dopo qualche giorno mi chiamò nel suo ufficio per dirmi che sarei rimasto. La prima cosa che ho fatto è stata chiamare la mia famiglia”.
Come descriveresti il tuo rapporto con Xavi?
“Ho un buon rapporto con Xavi. Dicono che gli lancio frecciatine sulla stampa, ma non è vero. Abbiamo un buon rapporto; non ho niente contro di lui. Quando dico che ci alleniamo in modo diverso, non è un modo per attaccarlo o sminuirlo. Affatto”.
cosa hai da dirci sullo stile di Hansi Flick?
“È vero che ora vogliamo essere in forma fisicamente, spingiamo per tutti i 90 minuti e teniamo alta la linea difensiva. Questo è il marchio di fabbrica di Flick. Quando deve essere serio, lo è molto. E quando scherziamo, è il primo. È anche molto attento a chi non gioca. È una persona molto disponibile”.
Molti ti vedono come un candidato al prossimo Pallone d’oro, come la stai vivendo?
“È una bella sensazione essere apprezzati. Preferisco vincere titoli con la squadra; se poi succede, ancora meglio. È già un sogno essere tra i candidati”.