È tornato a parlare Raphaël Varane, dopo l’ultima “piccola” parentesi al Como prima di ritirarsi dal calcio giocato .
Il difensore francese è stato ospite al podcast, condotto da Tchouamèni (centrocampista del Real Madrid) e dal regista Sèbastien-Abdelhamid.
Il podcast prodotto da ESPN(Excellent Sport Nation), per questa puntata ha ospitato l’ex campione del Mondo Varane.
Al difensore, gli sono state poste domande sulle partite più importanti da lui disputate, difatti ricordiamo che l’ex United, ha un palmares non da un giocatore qualunque, con ben quattro Champions League all’attivo e un Mondiale vinto nel 2018 contro la Croazia di Modric, ex compagno di squadra del francese ai blancos.
La prima domanda che gli è stata posta è il perché ha scelto di lasciare la squadra più titolata d’Europa, l’ex Como non ha esitato:
“Perché ho scelto di lasciare il Real Madrid?
Nel 2018 ho vinto la mia quarta Champions League e non abbiamo praticamente festeggiato.”
La scelta difatti di lasciare la squadra con più Champions League della storia, sbarcando in Inghilterra da un Manchester United in completa rivoluzione, fu criticata dall’ambiente, difatti gli è stata posta la domanda, del motivo della sua scelta.
“Non ho rimpianti per questa scelta.
L’Inghilterra è un paese dove si sente veramente la passione per il calcio “.
Ricordiamo che l’ex-novo giocatore del Como è stato anche campione in carica nel 2018 con la sua Francia, nella finale vinta contro la Croazia per il punteggio di 4-2.
La Francia ha giocato due finali su due mondiali, la prima dominando la Croazia, mentre nel mondiale 2022 disputato in Qatar, la Francia perdendo 4-2 ai rigori.
Difatti al centrale di difesa, gli è stata posta la domanda: Qual’è stata la differenza della Francia nel mondiale 2018, e la Francia nel mondiale 2024?
“Quando abbiamo vinto il mondiale nel 2018 sentivi l’approccio alla finale.
Ci dicevamo:È la partita della nostra vita non pensavamo ad altre opzioni, non pensavano a se perdiamo no, non c’erano altre strade, era vincere e basta.
Contro l’Argentina non abbiamo avuto la stessa marcia.
Ci ho pensato tanto dopo la finale sentivamo la pressione dell’evento, ma non eravamo trascinati come nel 2018.”