Una serata da ricordare per le nostre frequenze. Alle ore 22 è avvenuto il debutto di BordoCalcio, il nuovo podcast dedicato allo sport più bello del mondo. Ospite della prima puntata il grandissimo Stefan Schwoch, bomber del Napoli agli inizi degli anni 2000. Tanti i temi affrontati, con la corsa scudetto e la lotta salvezza in primo piano.
Le parole di Stefan Schwoch
L’intervistatore, Matteo Monti, per rompere il ghiaccio ha chiesto al bomber un parere sulla situazione scudetto.
La punta di diamante azzurra ha risposto così:
“Sicuramente vedo l’Inter più attrezzata, anche se è impegnata in un tour de force clamoroso: il derby di ieri sera, la doppia sfida in Champions… C’è il Bologna, che potrebbe essere l’ago della bilancia del campionato, una squadra al quarto posto che può rubare punti importanti.”
Il direttore, Salvatore Ferrante, ha poi proseguito con una domanda interessante, spostando il focus su Romelu Lukaku. A quel punto, Stefan ha raccontato un aneddoto molto significativo.
“Non ci sono tanti giocatori che segnano nel Napoli. Inizialmente, all’inizio della stagione, gli azzurri vincevano sempre anche con pochi gol. Adesso diventa più difficile perché la difesa non è più invalicabile. Serve un’arma in più, e potrebbe essere Raspadori o Neres, quei giocatori che possono dare un aiuto concreto.”
È intervenuto anche Matteo Di Giovanni, terzo redattore di CalcioBox. Il giovane giornalista ha posto una domanda interessante al calciatore: Conte dovrà continuare con il 3-5-2 o con il 4-3-3 visto contro il Milan? Stefan ha risposto così:
“Con il 3-5-2 devi rinunciare a Neres, e così il Napoli diventa più prevedibile. Logico che con il 4-3-3 i partenopei dovranno fare a meno di Raspadori, pedina importante in questo ultimo periodo. L’ha detto anche Conte: l’ideale sarebbe addirittura tornare al 5-3-2, con Neres che entra perché è l’unico che dona imprevedibilità al match.”
L’attaccante ha parlato anche della situazione del Venezia, rispondendo in questo modo alle domande poste:
“Mi piacerebbe vederlo salvo, non merita di stare nella zona rossa. Giocano bene e non meritavano di perdere certe partite. Spero che, con il modo di pensare di Eusebio Di Francesco, riescano ad agguantare il quartultimo posto.”
Da bomber a bomber, da Lukaku a Fila: il Venezia si è trovato a sostituire Pohjanpalo con il ceco, ma finora non è riuscito a incidere.
“L’ambientamento in una squadra nuova è sempre difficile. Il campionato italiano è molto più complicato, magari meno spettacolare ma più tattico, quindi bisogna andarci piano con certi paragoni. Devi farti trovare al posto giusto nel momento giusto. Insomma, non è facile, serve tempo.”
Si è poi parlato di emozioni. Con il Napoli e con il Venezia, Stefan ne ha vissute molte. A quel punto, Matteo Di Giovanni gli ha servito su un piatto d’argento una domanda: Cosa ha provato durante la festa scudetto di due anni fa?
“La mia reazione, ovviamente, è stata di contentezza, entusiasmo alle stelle per uno scudetto che mancava da 33 anni. Il Napoli, dopo tanti sacrifici, ha riportato a casa un trofeo importantissimo.”
I ricordi sono un argomento fondamentale. Cosa si porterà dietro il fantastico giocatore della città meridionale?
“Mi porto dietro dei ricordi continui, visto che scendo giù a Napoli ogni lunedì e venerdì. Faccio tante trasmissioni, la città è attiva, sempre sorridente. Le persone sono stupende, ti accolgono sempre con gioia.”
Ultima domanda, per chiudere: Chi si qualificherà in Europa?
“Bologna, Juve e Atalanta sono le candidate per un posto in Champions. Per l’Europa League vedo bene la Roma. Ovviamente la lotta sarà ristretta, ma sarà emozionante.”