Tommaso Turci, commentatore di Dazn è intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni. In seguito le sue parole:
Partiamo dalla corsa scudetto: dopo aver vissuto da vicino una delle partite più intense di questa stagione, Napoli-Inter, qual è la tua impressione sulla lotta per il titolo? Chi vedi favorito in questo momento?
In generale, per la corsa scudetto, Napoli e Atalanta, avendo solamente una competizione, fanno pensare a due squadre molto concentrate e focalizzate per lo scudetto. Allo stesso tempo, penso che l’Inter, però, a livelli di organico, profondità e, in generale, di forza della rosa, abbia qualcosa in più.
Le prossime tre giornate, sicuramente, determineranno e sposteranno tanto. Già dalla prossima c’è un big match che potrà tagliar fuori o rimettere in corsa l’Atalanta, in base al risultato.
Chi deve sfruttare tutto ciò è il Napoli, che ha un calendario più agevole e, se riuscisse a ottimizzare e ottenere il massimo dalle prossime tre partite, avrebbe la strada abbastanza indirizzata.
È difficile dire chi vincerà, perché tutte hanno i propri punti di forza e le proprie debolezze, ma confermo che, per me, l’Inter, ad oggi, è la più completa per vincere lo scudetto.
Perfetto, ieri sera è andata in scena un altro big match, Juventus-Atalanta che è terminato 4-0 per i bergamaschi . Pensi che questa sconfitta dei bianconeri ha compromesso la corsa scudetto, e inoltre a parer tuo a chi è attribuibile la colpa di tutto questo.
Io non ho mai visto la Juventus concretamente candidata per lo scudetto. Una squadra che, almeno al netto di ciò che ha mostrato in questa stagione, ha avuto picchi sia positivi che negativi, ma che, per la sua discontinuità, non ho mai considerato una forte candidata alla vittoria finale.
Uno dei problemi principali, presente sin dall’inizio della stagione, è che, essendo la squadra con l’età media più giovane dopo il Lecce, risulta estremamente emotiva e con una carenza di leadership.
Allo stesso tempo, penso che la Juventus debba necessariamente entrare almeno nelle prime quattro. Da un lato, perché giocare la Super Champions è fondamentale per un discorso economico e per rientrare rispetto agli investimenti fatti la scorsa estate; dall’altro, per non rendere del tutto fallimentare una stagione già segnata dalle delusioni in Coppa Italia e in Champions League.
Poi, ovviamente, è sempre un concorso di colpe e non c’è mai un unico responsabile.
Hai seguito un percorso di crescita che ti ha portato a diventare un volto riconosciuto nel giornalismo sportivo. Sei passato dall’ essere il conduttore di TeleStudio Modena all’ essere una figura di spicco di Dazn.Quale consiglio daresti ai giovani che sognano di intraprendere questa carriera e raggiungere i loro obiettivi, proprio come hai fatto tu?
Io credo che, nel momento in cui ti diverti e riesci a mettere il massimo della passione nel raccontare la seconda categoria, allora sei sulla strada giusta per fare lo stesso anche in Serie A.
Il consiglio che do è dare il massimo per cercare di migliorarsi, essere critici con se stessi e riascoltarsi, un esercizio che molte persone spesso trascurano.
È fondamentale essere sempre se stessi, coinvolgersi emotivamente in ciò che si sta facendo, cercare di non costruirsi ma di rimanere autentici. Nel bene e nel male, le persone riconoscono l’autenticità. Quindi, il mio consiglio per essere buoni testimoni e buoni giornalisti è proprio questo: essere se stessi.
Dopodiché, io dico sempre che la gavetta è essenziale, perché una testata o una televisione locale ti permettono di sbagliare e di crescere, aiutandoti ad arrivare, passo dopo passo, a qualcosa di sempre più grande.
Per concludere, senza rubarti ulteriore tempo, vorrei chiederti un ricordo o un aneddoto su uno dei volti più iconici del giornalismo sportivo, Bruno Pizzul, che purtroppo ci ha lasciati pochi giorni fa
Io sono stato privilegiato perché ho avuto la fortuna di conoscerlo e, non ti nascondo, è uno dei motivi per cui faccio questo lavoro. Mi sono appassionato con il tempo, ascoltando e seguendo la Nazionale proprio grazie a lui.
Il fatto di avergli “rubato” qualche consiglio quando ho avuto il piacere di intervistarlo mi rende molto orgoglioso, perché lui è sempre stato una persona molto trasparente e limpida.
Per quanto non amasse essere idolatrato, perché vedeva il suo lavoro non come qualcosa di eroico ma semplicemente come un lavoro, per me e per la mia infanzia rimane davvero un eroe.
Riallacciandomi a ciò che ho detto prima, una delle cose da “rubare” a lui è sicuramente la spontaneità, che è sempre stato il suo consiglio più prezioso: essere spontanei e, quindi, se stessi.
Ringraziamo Tommaso Turci, giornalista di Dazn, per la disponibilità concessa per questa intervista a cura di Antonio Karol Giordano.