Il centrocampista della Fiorentina Rolando Mandragora ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Fanpage.it, dove ha parlato della situazione della Viola in questo finale di stagione e delle critiche ricevute dalla tifoseria negli ultimi tempi.
Come reputi la stagione della tua squadra e la tua personale?:
“Tirare le somme adesso è difficile ma, per ora, la reputo positiva. Ho avuto uno stop che mi ha rotto un pochino le scatole nei primi mesi ma dopo aver ritrovato la condizione sono riuscito a mettere le mie qualità a disposizione della squadra. Di questo sono molto contento ed è chiaro che dobbiamo continuare con questo tipo di prestazioni, sia a livello personale mio che di squadra”.
Cosa pensi delle critiche ricevute dal tuo allenatore Raffaele Palladino e delle critiche alla squadra?:
“Noi sappiamo che la piazza è molto esigente e che ci vuole un gran bene, perché se uno chiede molto vuol dire che ti vuole bene: questo per noi è un aspetto fondamentale che ci ricordiamo sempre nello spogliatoio e noi cerchiamo di ricambiare sul campo con le nostre prestazioni lasciando perdere altre modalità che non servono e non aiuterebbero l’ambiente. Per me è una stagione da squadra importante e l’ultima vittoria ci ha permesso di aggrapparci al treno Champions ma non ho mai pensato ad un obiettivo perché bisogna avere una mentalità vincente per andare oltre i limiti giorno dopo giorno. Senza fare troppi proclami e cercando di ottenere traguardi importanti. Lavoriamo per quello, siamo ai quarti di Conference ed è una coppa a cui diamo molta importanza: dobbiamo continuare a lavorare come stiamo facendo”
Preferisci giocare in un centrocampo a due o in un centrocampo a tre?: “Quando giochiamo a tre, per come la vedo io, riusciamo a coprire meglio il campo e avere due centrocampisti vicini mi permette di palleggiare meglio ma, allo stesso tempo, di potermi inserire in zona gol con più libertà. Chiaramente quando si gioca a due abbia richieste diverse ma le facciamo ugualmente però a tre mi sto trovando bene”.
Che ambizioni hai tu personalmente e che ambizioni avete per questo finale di stagione?:
“Sono vicino ad un record nella storia della Fiorentina, ovvero posso diventare il calciatore con più presenze europee di un club così importante; e posso superare il mio record di gol (5) in una stagione perché sono già a cinque attualmente. In termini collettivi abbiamo disputato tre finali e l’epilogo è stato sempre non positivo, ci teniamo a portare a casa una vittoria per Firenze, perché è una piazza che merita tanto. Inoltre, abbiamo un presidente come Commisso che è sempre molto vicino alla squadra e anche lui meriterebbe un momento di grande gioia”.
Come può risollevarsi un calciatore dopo 3 finali perse, come nel tuo caso?:
“Sono batoste dure da mandare giù. Mi piace utilizzare le parole di Burdisso, direttore e mio vecchio capitano, che diceva sempre ‘La gestione di una sconfitta è più semplice rispetto a quella di una vittoria’. Sono d’accordo in gran parta ma è chiaro che non è bello ripartire con dopo una sconfitta ma c’è quella reazione che ti permette di dire che vuoi riprovarci per avere un finale diverso. Ti dà l’opportunità di ripartire. Chiaramente è dura da digerire ed è meglio festeggiare una vittoria ma reagire in quel modo è molto positivo“.