La Germania si appresta ad affrontare l Italia nell’ andata dei quarti di finale della Nations League.
la Mannschaft dopo l Europeo casalingo terminato ai quarti di finale ha salutato i suoi ultimi 3 campioni del mondo 2014: Toni Kroos, Manuel Neuer, Thomas Müller e a ciò si è aggiunto anche l’ addio del capitano Ilkay Gundogan.
Da settembre il Ct ha iniziato un processo di rifondazione e di ricostruzione della nazionale.
La fascia di capitano è passata sul braccio di Joshua Kimmich, con le sue 97 presenze il più ‘esperto’ di tutto il gruppo, nonché il leader naturale per il carisma che da sempre lo contraddistingue. Il suo ‘braccio destro’ è ovviamente Toni Rüdiger, uomo chiave della difesa come è anche nel Real Madrid: parte della vecchia guardia doveva far parte anche Marc-André Ter Stegen, già capitano del Barcellona, fermato però da un lungo infortunio che lo sta tenendo fermo stessa sorte toccata anche a Kai Havertz.
A loro si affianca un gruppo di certezze che Nagelsmann sta cementando, giocatori già con un curriculum, ma non ad alto livello, anzi. Robert Andrich , colonna del centrocampo e perno del Leverkusen, fino a cinque anni fa giocava in seconda serie con l’Heidenheim. Pascal Gross in nazionale ci è arrivato solo un anno fa, nonostante le prestazioni di ottimo livello in Premier con il Brighton per tanti anni: oggi, 33enne, con il Dortmund si sta confermando. E poi ci sono Schlotterbeck e Mittelstädt che dopo anni di alti e bassi con percorsi diversi stanno rafforzando la propria posizione oltre che, ovviamente, Musiala e Wirtz, i due talenti più limpidi, classe 2003, i punti di riferimento tecnici. Contro l’Italia ci sarà solo il primo: il 10 del Leverkusen è out per infortunio.
E poi c’è un attacco che punta sulle caratteristiche tecniche e sulla forma, prima che sull’esperienza. Il numero 9 Tim Kleindienst, 30 anni da compiere ad agosto, ha segnato e giocato molto più in Zweite che in Bundesliga, ma con i suoi 15 gol è il miglior marcatore tedesco della Bundesliga, alla pari con Jonathan Burkardt, capitano del Mainz sorprendentemente terzo in classifica, da cui è stato convocato anche l’ex Genoa Amiri Meno uomo d’area, più di velocità, ma con lo stesso fiuto del gol che contraddistingue anche Deniz Undav, dello Stoccarda, 3 gol in 5 partite in nazionale.
Per colmare un po’ questo vuoto di ‘vissuto’, per le due sfide contro l’Italia Nagelsmann si è affidato per la prima volta dopo un anno e mezzo a Leon Goretzka oltre che a Leroy Sanè, pure lui spesso snobbato e alle sue 57 presenze con 14 gol, numeri che fanno di lui il miglior marcatore nel gruppo che affronterà l’Italia, alla pari proprio con Sané. Se però quest’ultimo ha sempre fatto dentro e fuori, per il numero 8 del Bayern la storia è diversa: in estate era stato accompagnato alla porta dal club, lui però ha chiesto di rimanere e si è messo in gioco per conquistarsi un posto in squadra. Spesso escluso inizialmente da Kompany, tra infortuni e indisponibilità si è ritagliato il proprio ruolo, adattandosi anche a difensore centrale, fino ad affermarsi come titolare di nuovo a centrocampo. E di uno così Nagelsmann ne aveva proprio bisogno.