Nell’intervista rilasciata dal noto quotidiano romano, Il Messaggero, il fuoriclasse spagnolo della Lazio, Pedro, ha rilasciato delle dichiarazioni su tanti aspetti, di seguito le sue parole.
LA MIA FORMA:
“Vi assicuro che non sono un alieno, vengo da Santa Cruz di Tenerife (ride, ndr). Sudare ogni giorno è umano, avere la mentalità giusta mi mette il turbo. Io mi diverto ancora a stare con i compagni, a sentire i tifosi che urlano il mio nome ai gol”.
RIGUARDO BARONI:
“Baroni mi ha rianimato. Si è rapportato come se fossi un uomo in più del suo staff tecnico, mi chiede consigli su come aiutare il gruppo. Questa responsabilità mi fa rendere di più. So che devo dare più degli altri, così riesco a superare limiti biologici che non avrei immaginato. I risultati positivi poi stanno contribuendo a un mood fantastico. Non solo io, il Taty sta facendo gol, Zaccagni uno scatto in più. Ci contagiamo l’uno con l’altro. Io gli avevo fatto presente come fossi in scadenza di contratto e che questo poteva essere l’ultimo anno. E lui, dopo avermi osservato per tutti gli allenamenti in ritiro, aveva voluto farmi un regalo
con il suo pensiero: “I più giovani devono guardarti, imitarti e correre forte quanto te, prima che tu smetta”.
RITORNO IN NAZIONALE:
“Non esageriamo, la Spagna ha un livello mostruoso. Io ho già conquistato un mondiale, il massimo, ora loro devono vincerne un altro”.
CESSIONE LA SCORSA ESTATE:
“Mai pensato di andar via, volevo continuare alla Lazio e rispettare il contratto. Ho parlato con il ds e il presidente e, anche se avevano comprato tantissimi giocatori in attacco, hanno deciso di tenermi. E ora tutti insieme, i giovani e un vecchietto, siamo un’incredibile macchina da gol”.
PASSATO ALLA ROMA:
“Non voglio raccontare vicissitudini di cui ho già detto sulla Roma e Mourinho. Sono il passato, anzi hanno preso la miglior decisione all’epoca e li ringrazio di avermi ceduto alla prima squadra della Capitale ovvero la Lazio. Io volevo continuare in Serie A, dove c’è tanta concorrenza, e sono stato accontentato”.
IL DERBY:
“È sempre una sfida complicata. Ormai anche io vivo l’emozione e la passione dell’evento. Sento tanto la partita, e diventa più difficile, anche se ho già segnato. La data è lontana, prima battiamo le altre”.
SOGNO DI UN TROFEO E UNA PROMESSA:
“Il mio sogno è vincere un trofeo qui prima di smettere, sarei l’uomo più felice del mondo. Siamo una delle squadre che ambiscono all’Europa League, siamo primi e possiamo vincerla. La nuova formula può agevolarci, senza retrocessioni dalla Champions, per entrare fra le prime otto. Poi ci saranno le doppie sfide e comunque squadre fortissime come United, Tottenham. Adesso sarà tosta in casa dell’Ajax, il percorso è lungo, ma dobbiamo provarci. Sono pronto a tuffarmi dentro la Fontana di Trevi, se mi danno il permesso e non mi arrestano (ride, ndr)”.