La Roma tornerà in campo per la tredicesima giornata di Serie A.
Domenica alle 18:00 i giallorossi affrontano il Napoli ed il nuovo allenatore, Claudio Ranieri, ha tenuto la consueta conferenza stampa pre-match.
Di seguito le sue parole:
Sulle condizioni di Dybala e Hummels:
“L’argentino l’ho visto oggi i primi 20 minuti: ho bisogno di parlare con lui e il fisioterapista, non so quanti allenamenti gli servono prima di stare bene. Hummels si è allenato la scorsa settimana con me. Non è stato bene, ma oggi ha fatto tutto l’allenamento. Ho la serenità di decidere come voglio”.
Sul Napoli:
“Avevo detto, prima dell’inizio del campionato, che Conte arriva primo o secondo. Parliamo di una squadra che sta facendo bene: ci sarà una partita bella, difficile per noi ma anche per loro”.
Che impressione si è fatto della squadra dopo i primi giorni?
“Mi è difficile parlare della mentalità della squadra. Quando cominci a perdere, entri in una spirale negativa. Io devo restituire loro fiducia. A contare poi sono le partite: fare risultati in sequenza permette di riavere autostima e fiducia. La qualità c’è, questa è una buona squadra. Vanno supportati da me e da tutti gli altri, tifosi compresi che sono l’anima della squadra”.
Cosa pensa del suo accostamento a una figura chiamata per risolvere problemi?
“Ringrazio i tifosi per la fiducia. Ho ricevuto tante manifestazioni di affetto. La pressione l’ho sempre avuta e la accetto. La squadra ha bisogno di tutti. Ora deve tornare a fare ciò che è necessario. Un mago? No, serve una persona normale che gli dia fiducia e risolva i problemi. Dove sono stato ho sempre cercato di tirare fuori il bambino che è dentro di loro: dobbiamo ritrovare l’entusiasmo di giocare come i bambini. Non lo siamo, vero, ma dovremo dare tutto insieme e compatti”.
Su Dovbyk e Pellegrini:
“Dovbyk sta bene, non ha problemi. Da capitano Pellegrini deve saper reagire: quando si cade bisogna rialzarsi. Penso sia un po’ introverso per essere romano, deve reagire ma sono convinto che lo farà”.
Come ha trovato lo spogliatoio:
“Ho parlato proprio per questo del bambino dentro di loro: se io faccio ancora questo mestiere è perché il mio sogno è ancora vivo. Facciamo il lavoro più bello del mondo: abbiamo tutti la possibilità di rialzarci”.