Colpo di scena in casa Ternana: la società ha deciso di esonerare Ignazio Abate per la seconda volta in pochi mesi, nonostante il secondo posto in classifica e una promozione in Serie B ancora alla portata. Una decisione sorprendente, che lascia perplessi tifosi e addetti ai lavori.
Il primo esonero e il ritorno in panchina
Già a febbraio il tecnico ex Milan era stato sollevato dall’incarico in circostanze controverse. Il presidente Stefano D’Alessandro aveva infatti deciso di allontanarlo, nonostante i risultati positivi, per una questione che aveva fatto molto discutere: Abate era stato accusato di non aver convocato il figlio del patron della società. Dopo le polemiche e un lungo confronto con squadra e dirigenza, il presidente aveva fatto marcia indietro, reintegrando l’allenatore e affidandogli nuovamente la panchina della Ternana.
Una scelta definitiva?
Ora, però, la situazione sembra essere cambiata. Il pareggio contro il Perugia e la pesante sconfitta per 4-1 contro la Lucchese hanno convinto la società a un nuovo ribaltone, questa volta apparentemente definitivo. Nonostante un campionato di alto livello, la dirigenza ha ritenuto che fosse necessario un cambio alla guida tecnica per dare un segnale forte alla squadra nella fase decisiva della stagione.
Una scelta giusta o un rischio?
L’esonero di Abate, con la Ternana ancora pienamente in corsa per la promozione, appare una decisione rischiosa. La squadra dovrà ora ritrovare stabilità con un nuovo allenatore, cercando di non perdere terreno rispetto alle dirette concorrenti. Resta da vedere se questa mossa darà i frutti sperati o se, invece, si rivelerà un boomerang in una stagione che sembrava ben avviata verso il successo.